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"Col Petri sono in continua corrispondenza per le rotaie di Spagna e non passa giorno che non gli faccia vive premure in proposito tanto per Corneto come per San Giovanni. [...] Sarebbe conveniente che la Banca Generale chiedesse a me solo tutte le notizie riguardanti le rotaie. [...] a noi non conviene che Piombino manchi di rotaie perché allora ci viene a disturbare alle Romane, e poi quando assolutamente non ne avessero finirebbero pure per imparare la strada che teniamo a darci noia nei nostri acquisti all'estero. Dunque finchè è possibile è bene provvederli noi di rotaie a caro prezzo e con un buon utile per la Banca Generale. Tutte queste cose non le scrivo volentieri perchè di tutto ciò meno se ne discorre e meglio è. [...] Ora, per esempio, sto trattando un altro grosso affare che ci metterà in mano la maggior parte delle rotaie dell'Alta Italia, ma non le posso fare particolari perchè da un giorno all'altro può mutare la situazione, e sarebbe anche facile che non si concludesse nulla [...] E' singolare che il Bozza gira il mondo e tratta del suo ferro con Buonocore, Raggio, ecc e la Banca Generale interviene in tutto ciò per provvedere le rotaie e pagare la lavorazione del ferro. Non solo non ci guadagnamo niente ma ancora non abbiamo nemmeno l'infuenza che ci poteva spettare per avere una ferriera in riva al mare. [...] Per altro la sbagliano credendosi i padroni del mercato dei ferri sottili, li faremo anche a San Giovanni e vedremo che a fare i conti senza l'oste si fanno due volte".
La società ha in magazzino parecchie sagome difficilmente vendibili: "se nessuno si presenta le acquisterà la Banca a L. 9,20 o 9,50 il quintale per ristirarle, e così il debito della Società verrà diminuito di circa 40.000 L.".