gennaio
Nel corso del mese, l'ingegner Arturo Manassei sostituisce Ridolfo Ridolfi alla direzione della ferriera di San Giovanni.
Il 5 gennaio il Consiglio di Amministrazione delibera che eventuali maggiorazioni di capitale circolante della Società, oltre la quota fissa annua concordata con la Banca Generale, comportano una richiesta straordinaria.
Durante la stessa seduta, Pareto denuncia la pessima situazione dei trasporti ferroviari, che la Società Strade Ferrate Romane gestisce sulle tratte di interesse per l'attività della Società delle Ferriere: la noncuranza è pressoché totale, il trasporto di ferro e lignite è reso problematico da ogni sorta di difficoltà, finanche dalla mancanza di vagoni.
maggio
La situazione diviene esplosiva allorché la Società Strade Ferrate Romane apporta un aumento alle tariffe per il trasporto della lignite.
Intanto, alla sua scadenza, non è più rinnovato alla Banca Generale il contratto di affitto delle miniere dell'Elba.
giugno
Nel quadro dell'espansione delle miniere di Castelnuovo, la Società decide l'acquisto di nuovi terreni lignitiferi, affidando l'incarico di intermediario a Cino Michelozzi, notaio pistoiese. Verranno acquistati entro l'agosto i terreni Mannozzi, quelli del bosco delle Bicchieraie e di Calvi, per una spesa complessiva di 61.000 lire.
27 agosto
Il consigliere Favero, cui si unisce lo Spada, rinnova il suo duro attacco a Pareto, ai criteri della sua gestione aziendale e in particolare all'accumulo, ritenuto sconsiderato, di inessere di materie prime e ferri finiti. Pareto decide le proprie dimissioni da Direttore generale, che ritirerà solo a condizione della piena fiducia da parte del Consiglio di Amministrazione.
28 agosto
Viene stipulato un accordo fra la Società delle Ferriere e la Tardy & Benech di Savona, alle seguenti condizioni: associazione per l'acquisto di materiali vecchi e nuovi; scambio di informazioni e assistenza; diversificazione della produzione e della clientela (a Tardy & Benech spettano i ferri meccanici e civili, la Società vende ai commercianti).
settembre
Si intavolano trattative per estendere l'accordo a Metallurgica Piombino, Ligure Metallurgica, Angelo Migliavacca e altre ditte minori. La nuova convenzione prevede la vendita libera degli stock, soggetta solo a un versamento del 20% al sindacato; un livello globale di produzione fissato a quello dell'anno precedente l'accordo, l'organizzazione comune delle vendite.
Ubaldino Peruzzi, incaricato di convincere Pareto a ritirare le dimissioni, lascia a sua volta la Presidenza della Società, non riconoscendo il Consiglio la validità dell'attuale direzione. Il 25 settembre, in un'interminabile seduta, la situazione si risolve:
vengono accolte le giustificazioni di Pareto che spiega di aver sempre agito nel rispetto delle direttive della Banca Generale.
Si discute sulle giacenze: mentre Allievi chiede di smaltirle, limitando la produzione, Pareto ritiene che una oculata politica di acquisti, produzione e vendite consenta maggiori utili.
La Società, minacciando di chiudere le ferriere e licenziare il personale, indirizza un reclamo alle Strade Ferrate Romane e al Governo per l'aumento delle tariffe di trasporto della lignite.
novembre
Il 17 novembre, di fronte alle prime difficoltà della convenzione del settembre fra le imprese, il Consiglio propone un accordo non ufficiale fondato sulla convenienza e sulla buona fede delle parti. Il contratto non sarà quindi formalizzato.
Jean-François Dutard è nominato direttore facente funzione della ferriera di San Giovanni. Nonostante le continue lamentele di Pareto sul suo operato, vi resterà per tre anni.