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La sottoserie comprende le lettere inviate da due mittenti femminili diverse a Francesco Besta.
La parte più cospicua delle missive è di pugno di Lucy Burlamacchi, nobildonna inglese vedova dell'italiano Marco Manzi, con cui Francesco Besta ha avuto una relazione. Ad esclusione della prima lettera, datata 6 aprile 1876, tutte le altre si collocano dopo la fine della tresca amorosa, quando i due amanti sono ormai legati da sentimenti di amicizia.
L'argomento principale delle lettere è la vita quotidiana di Lucy, profondamente condizionata dai figli (si sofferma a parlare della loro educazione) e dalla propria salute, spesso minata da problemi. Una delle tematiche più ricorrenti è il bisogno di denaro, a causa infatti delle continue spese per i figli, Lucy lamenta di non poter condurre la vita che vorrebbe, arrivando anche a provare astio nei confronti del defunto marito, reo di non averla lasciata in una condizione economica soddisfacente (in cui si trovano invece altri parenti). Ciononostante, dalle lettere trapela un'esistenza confacente al proprio ceto, calata nella mondanità (numerosi sono i pettegolezzi) e amante della bellezza e della letteratura. Ricorrono inoltre attestati di apprezzamento per la pittura di Francesco.
Le lettere di Eliza Hutton, conservate da Maria Paola Lavizzari Pedrazzini insieme, seppur distinte, alle precedenti forse per un'affinità di sesso ed estrazione sociale della mittente, vertono su una richiesta di matrimonio che Francesco intendeva fare alla figlia della nobildonna (inglese ma residente a Roma).