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L'epistolario tocca i vari punti della vita familiare che i Besta intendono comunicare quando sono lontani. Soltanto Erminia e Giannetto, infatti, trascorrono la loro vita quasi interamente in Valtellina, mentre Carlo e Francesco vi soggiornano solo nei limitati periodi di licenza e Fabio si trova spesso alla Scuola Superiore di Venezia, dove insegna.
Gli argomenti principali vertono sullo stato di salute dei membri della famiglia e su questioni economiche. Sono fitti i riferimenti a malanni fisici (e talvolta ai loro rimedi) e a spese, debiti e guadagni.
Anche i principali eventi familiari sono trattati via lettera: si ritrovano le notizie del corteggiamento di Francesca Clelia Guicciardi (chiamata sempre Cecchina) da parte di Carlo, del fidanzamento e matrimonio tra Erminia e Cesare Romedi, dei rispettivi parti e della morte del fratellino Paolo Besta, di Giacomo Enrico Besta, di Cesare Romedi e di Carlo Besta.
Dal momento che tutti i figli maschi prestano servizio sotto le armi molte missive contengono informazioni relative alle ultime due guerre d'indipendenza. Abbondanti sono le notazioni riguardanti la vita militare, soprattutto da parte di Carlo e Francesco Besta che saranno ufficiali di carriera.
Erminia, Fabio e Giannetto intraprendono invece l'insegnamento: si hanno alcune informazioni sul loro percorso d'istruzione e sulla scuola. Per quanto riguarda Fabio Besta, poi professore a Venezia, sono presenti radi riferimenti a opere consultate o in via di realizzazione.
Dall'epistolario emergono inoltre passioni e interessi dei soggetti produttori: si apprende che Carlo ha inventato uno strumento di misurazione il telemetro, mentre Francesco si diletta nella pittura di acquerelli.