La sezione libraria del Fondo Credaro conserva solo una quota residuale della biblioteca che fu di Luigi Credaro, la cui parte più consistente (1568 volumi e 6977 opuscoli di miscellanea), per volontà dello stesso, è stata donata al Comune di Sondrio con atto dell’ottobre 1941 per essere collocata presso la Biblioteca Civica “Pio Rajna”, dove è tuttora custodita. Un’ulteriore piccola porzione del corpus di volumi appartenuti al parlamentare e ministro è stata trattenuta dagli eredi e si trova ancora a Ca’ Paini di Montagna in Valtellina.
Una cospicua documentazione concernente l’attività di Luigi Credaro (corrispondenza, manoscritti, stampati, opuscoli, ecc.) è conservata all’Archivio Centrale dello Stato, Archivi di famiglie e di persone, fondo L. C. (1892-1922) e inoltre, con specifico riferimento ai quattro anni del Ministero e alla sua attività parlamentare, sempre presso l’ACS, nei vari fondi del Ministero della Pubblica Istruzione (in specie MPI, Gabinetto, Archivio generale, Lettere commendatizie e varie del gabinetto Credaro, 1910-1914). I fascicoli personali di Luigi Credaro disponibili sono: Archivio storico dell'Università degli Studi di Pavia, Lettere e Filosofia, Carriera scolastica, cart. 625, fascicolo L. C.; Archivio Storico dell’Università di Roma “La Sapienza”, serie personale docente, fasc. n. 64; ACS, MPI, Direzione Generale dell’Istruzione Superiore, Divisione prima, Fascicoli personali dei professori ordinari, 2° versamento, seconda serie (1900-1940), b. n. 43, fascicolo C. L..
Sono poi innumerevoli le sedi archivistiche, le biblioteche, le accademie, le istituzioni culturali, ecc., pubbliche e private, che possiedono documentazione rilevante sulle attività del Credaro: a Roma, gli Archivi storici della “Sapienza”, quelli parlamentari, quello dell’Accademia Nazionale dei Lincei, quello dell’Istituto della Enciclopedia Italiana; a Pavia, l’Archivio Storico Civico presso la Biblioteca civica “Carlo Bonetta”. Per quanto concerne, in particolare, i rapporti epistolari, si ricordano: 95 lettere (e biglietti, cartoline postali, telegrammi ecc.) di Credaro, inviate fra il 1883 e il 1900, conservate presso l’Archivio Carlo Cantoni (Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli); 58 lettere (1896-1927) custodite nel fondo Giuseppe Marcora (Archivio delle Civiche raccolte storiche, Museo del Risorgimento, Milano); 50 esemplari (lettere, telegrammi, ecc.) raccolti nelle Carte Bernardino Varisco (1900-1930: Biblioteca Morcelli–Pinacoteca Repossi, Chiari, Brescia); 45 pezzi conservati dalla Fondazione Giovanni Gentile (presso la Biblioteca di Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”: 1905-1938); 44 lettere a Giovanni Vidari (Torino, famiglia Vidari, archivio di famiglia).
Per quanto concerne Elisa Paini, una parte della sua corrispondenza familiare - che integra quella presente nel Fondo Credaro - si trova presso l’Archivio Centrale dello Stato, Archivi di famiglie e di persone, fondo Luigi Credaro (1892-1922); è inoltre nota una lettera di Elisa a Cristina Magenta, vedova di Carlo Cantoni, conservata nell’Archivio di quest’ultimo, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli.
Una ricca documentazione relativa alle vicende che coinvolsero Bruno Credaro all’indomani del 25 aprile 1945 è conservata presso l’archivio dell’Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISSREC): in totale 50 documenti tra i quali si segnalano una Relazione del Credaro al Commissario della Scuola di Milano sulle attività della scuola valtellinese dopo l’8 settembre 1943, la scheda personale compilata da B. Credaro al Governo militare alleato in seguito al provvedimento di epurazione a cui fu sottoposto, l’ordine di sospensione dall’incarico di Provveditore agli Studi per epurazione, le risposte e gli esposti di Credaro avverso il provvedimento e 36 tra lettere, dichiarazioni e testimonianza a favore di Credaro da parte di insegnanti e colleghi che servirono a scagionarlo dall’accusa.