Consistenza
Il Fondo Battista Leoni è costituito da materiali dalla tipologia alquanto eterogenea, tale da determinare un’articolazione piuttosto complessa dell’intero corpus documentale. Può risultare comodo, per una descrizione sommaria, individuare quattro grandi sezioni principali secondo un criterio di suddivisione basato sulla modalità di produzione (che contraddistingue la quarta sezione rispetto alle prime tre) e sulla natura dei documenti (diversa fra le prime tre). La prima sezione, di natura bibliografica, è costituita da pubblicazioni a stampa, la seconda è formata da documenti manoscritti in originale o in copia, la terza da materiale fotografico; tutte sono quindi frutto di una raccolta di documentazione preesistente, operata dal produttore, funzionale alla sua attività di ricercatore. La quarta sezione è invece costituita da un insieme molto vario di appunti, note e testi autografi, redatti di proprio pugno da Battista Leoni nel corso dei suoi studi e quindi prodotto ex-novo delle sue rielaborazioni.
La sezione bibliografico-libraria consta di 8488 pubblicazioni a stampa, così suddivise: 2912 monografie (di cui 182 volumi antichi), 2938 estratti, opuscoli e fascicoli di miscellanea (67 antichi) e 2638 numeri di periodici distribuiti su 193 testate, per lo più locali. Accanto a questa si possono collocare alcune serie di documenti dalla natura materiale piuttosto sfumata: una imponente raccolta di articoli ritagliati da giornali locali, suddivisi in base alla materia del loro contenuto (24 scatole per uno sviluppo di 2,15 m); un rilevante numero di fotocopie di volumi, articoli e saggi (in totale 526) tratti da monografie, atti di convegni o riviste culturali; altra documentazione raccolta e conservata dal produttore consistente in dépliant turistici e commerciali, programmi di sala di convegni, conferenze, seminari, concerti, rappresentazioni e mostre (2 scatole per uno sviluppo di 0,2 m).
La sezione dei documenti manoscritti conserva sia materiale su supporto cartaceo - 15 scatole per uno sviluppo lineare totale di 1,5 m - sia 1 scatola contenente 80 pergamene dei secoli XIV-XVII.
La sezione fotografica comprende 801 fotografie di vario formato, prodotte per lo più con la tecnica della gelatina ai sali d’argento, di soggetto artistico e urbanistico e databili alla seconda metà del XX secolo (3 scatole per uno sviluppo di 0,3 m).
Gli autografi di Battista Leoni (la quarta sezione di cui sopra) si articolano in varie serie, la più consistente e importante delle quali è costituita da 2842 schede manoscritte su cartoncini, a volte di recupero, di formato variabile da 12,5x15 a 10x23 cm, relative a 1868 artisti, 106 località della provincia di Sondrio e zone limitrofe, e 108 voci tematiche riguardanti la cultura locale.
Di grande rilievo è pure una serie di annotazioni, appunti, manoscritti e dattiloscritti vari, prodotti e raccolti in 309 fascicoli e 53 scatole secondo una suddivisione tematica e per soggetto; si tratta di materiale di tipologia, supporto e dimensioni assai varie (tra gli autografi si trovano anche qui fotocopie, ritagli di giornale, pagine di riviste, cartoline).
Completano la sezione del materiale redatto da Battista Leoni: 13 agende e 99 quaderni e block-notes di formato A5 con trascrizioni di saggi e documenti di archivio, indici di riviste, elenchi bibliografici e di documenti archivistici (4 scatole); 51 fascicoli di corrispondenza, suddivisa per anni solari, e 3 fascicoli di atti riguardanti le attività delle commissioni di gestione della biblioteca e del museo di Sondrio di cui Leoni fece parte (4 scatole); le bozze di stampa delle pubblicazioni del Leoni (4 scatole).
Complessivamente la sezione bibliografica del Fondo Battista Leoni si sviluppa per 91 m lineari, quella archivistica per 13,3 m.
Note sulla data
Il libro più antico presente nella sezione bibliografica del fondo è un trattato di Claudio Galeno edito a Lione nel 1549; gli altri volumi antichi si susseguono con una distribuzione cronologica piuttosto uniforme fino al 1830 (16 cinquecentine, 41 secentine, 121 settecentine e 71 ottocentine). Per quanto concerne il libro moderno è rappresentata in maniera piuttosto completa l’editoria locale del tardo ‘800 e del ‘900.
La pubblicazione a stampa più recente presente nel fondo è il numero di aprile 2000 de “Le Vie del Bene”, bollettino della parrocchia di Morbegno, conservato dagli eredi tra i materiali di Battista Leoni dopo la sua morte. Si segnalano anche il numero di dicembre 1999 de “Il Campello”, periodico della Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Sondrio e un piccolo catalogo di una personale di pittura tenutasi a Sondrio tra ottobre e novembre 1999, ultime pubblicazioni raccolte dal Leoni ancora in vita.
Il nucleo documentario più antico del fondo è costituito da una serie di atti notarili, redatti su supporto pergamenaceo, compresi tra gli ultimi decenni del Trecento e i primi del Seicento. Il primo documento in ordine cronologico è una vendita operata da Giovanolo de Castel San Nazaro a favore di Tibaldo de Lavizariis de Cumis, atto rogato a Traona il 19 giugno 1385 dal notaio Nicololo de Merlo di Menaggio.
I documenti più recenti sono invece gli autografi di Battista Leoni, quasi mai datati. Non è quindi individuabile con esattezza la data finale della documentazione archivistica contenuta nel fondo. Si può però ipotizzare con buona probabilità che gli ultimi manoscritti siano stati prodotti dal Leoni nel gennaio 2000, in quanto lo studioso fu attivo fino a poche settimane prima della morte.
Contenuto
La parte libraria del fondo si articola in diverse sezioni, che suddividono e ordinano la molteplicità e varietà delle pubblicazioni in essa contenute. Il suo corpus caratterizzante è costituito da collane, volumi monografici e raccolte di miscellanea e di periodici riguardanti la Valtellina e la Valchiavenna, pubblicazioni tra cui spiccano sicuramente per numero i contributi sull’arte - pittura e scultura in primis - e sulla storia, maggiormente presenti anche nella bibliografia dello studioso; a queste si aggiungono volumi di scienze sociali, fra cui economia agricola e montana, folklore, istruzione, attività giudiziaria e diritto. Completano la raccolta opere di geografia fisica e antropica, geologia, toponomastica, agricoltura, ambiente naturale, industria, e altre relative alle vie di comunicazione stradali e ferroviarie.
Il Fondo presenta altre due collezioni librarie ben distinte e coerenti, che integrano e allargano la prospettiva degli studi e della cultura locale ai territori limitrofi che per lunghi periodi hanno condiviso la loro vicenda storica con la provincia di Sondrio: la prima presenta infatti opere sulla Svizzera, in particolare sulla storia del Canton Grigioni, la seconda riunisce pubblicazioni di storia e cultura lombarda.
La biblioteca conta inoltre una consistente raccolta di collane e monografie di contenuto più generale, supporto culturale agli studi locali del Leoni, costituita da saggi storici, opere di contenuto filosofico e religioso, studi di interesse artistico e classici della letteratura italiana ed europea. Fra le opere di un certo pregio presenti si possono citare, a titolo esemplificativo, alcune edizioni con dediche autografe degli scrittori Giovanni Comisso, Goffredo Parise, Luigi Natoli e Paolo Buzzi.
Anche tra i libri antichi sono sicuramente da segnalare gli scritti di storia locale, in gran parte pubblicati durante il ‘700 e l‘800: oltre a diverse pubblicazioni che documentano il periodo grigione in Valtellina, come le opere di Fortunat Sprecher von Bernegg, Ulysses von Salis Marschlins o Iosias Simler, si possono citare le edizioni settecentesche degli Statuti di Valtellina e Le memorie istoriche della Valtellina di Pietro Angelo Lavizzari, nonché il raro esemplare della rivista di epoca napoleonica l’”Appendice politica a tutte le gazzette e altri foglietti di novità o sia La Spezieria di Sondrio”. Consistente è anche il numero di pubblicazioni di interesse generale di autori locali, quali l’abate Giambattista Noghera, il giurista Alberto De Simoni e lo storico Francesco Saverio Quadrio.
L’archivio documentario, di interesse esclusivamente locale, qualifica e arricchisce il Fondo grazie alla presenza di circa 80 pergamene (atti notarili datati dal tardo Trecento ai primi del Seicento provenienti dalle zone di Grosio e Morbegno), un centinaio di documenti a stampa (bandi napoleonici e di epoca asburgica) e numerosi manoscritti, anche di epoche precedenti, in originale o in fotocopia.
Occorre però evidenziare come il pregio e la peculiarità del Fondo si debbano anche e soprattutto alla presenza delle carte autografe di Battista Leoni, in prevalenza appunti, note e trascrizioni. Tutta questa ricca documentazione costituisce per così dire un trait d’union che lega indissolubilmente materiali di diversa tipologia, dai libri e dagli opuscoli ai manoscritti, alle lettere e alle fotografie, ecc. È infatti il risultato di una sedimentazione creatasi nel tempo, prodotto delle ricerche archivistiche e bibliografiche dello studioso e al tempo stesso strumento fondamentale da questi utilizzato per la stesura dei suoi articoli e delle sue pubblicazioni.
Rappresenta una fonte particolarmente preziosa e unica nel suo genere per gli studi locali, soprattutto per l’arte, a cui si riferiscono diverse centinaia di documenti; fra questi spiccano gli studi sulle chiese e sui pittori. Si segnala in quest’ambito lo straordinario repertorio a schede degli artisti che fornisce utili informazioni relative a ben 1868 pittori, architetti, capomastri, scultori, stuccatori, intagliatori, organari, restauratori, artigiani del ferro battuto, ecc. che operarono in Valtellina e Valchiavenna nel corso dei secoli. Completano il quadro appunti, trascrizioni di manoscritti antichi, indici bibliografici ed elenchi di fonti documentarie con i relativi riferimenti archivistici presenti in una decina di rubriche e in circa 100 quaderni, fittamente annotati e ricchi di informazioni per lo studio della storia locale.
La corrispondenza è costituita essenzialmente da lettere e cartoline postali ricevute da Leoni. Raccolte e ordinate cronologicamente in oltre cinquanta fascicoli, coprono un periodo che va dagli anni Cinquanta a pochi mesi prima della scomparsa dello studioso; gran parte di queste rivestono un certo interesse scientifico,.
Lingua/e
Le lingue delle pubblicazioni a stampa della sezione bibliografica sono, in ordine di ricorrenza: italiano e varianti dialettali (15251), tedesco (284), francese (242), latino (113), inglese (78), reto romancio (20), spagnolo (7), greco antico (3) e olandese (1).
I documenti manoscritti sono per lo più in lingua italiana, con un consistente numero di testi in latino; residuale va considerata la presenza di scritti in francese, tedesco e inglese.