Besta, Carlo <1840-1880>

Tipo soggetto
Persona
Data di nascita/inizio attività
1840
Data di morte/fine attività
1880
Notizie
Figlio primogenito di Giacomo Besta e Teresa Bonadei, intraprende a Pavia gli studi filologici, forte anche della presenza nella medesima città dello zio materno Carlo Bonadei. In seguito alla chiusura dell’ateneo ad opera degli austriaci, a soli diciotto anni si arruola con il fratello Francesco per prendere parte alle guerre di liberazione. L’orientamento politico familiare, di natura conservatrice, fa sì che non militino nelle truppe garibaldine ma che siano invece inquadrati nel regio esercito, grazie anche all’amicizia e alla protezione del conte Luigi Torelli. Carlo entra dunque in Accademia a Novara nel 1859 e, una volta divenuto ufficiale, combatte la II Guerra d’indipendenza. Dopo un primo periodo trascorso al Nord, è trasferito a Palermo all’inizio degli anni Sessanta (sicuramente dal 1862 ma potrebbe anche trattarsi del 1861, anno del quale non risultano missive). Lì deve misurarsi con una situazione complicata dalle rivolte dei briganti e dalla generale insofferenza siciliana verso l’occupazione piemontese. Nel 1866 è trasferito a Genova fino a giugno, quando insieme al grosso dell’esercito sabaudo viene schierato sulla linea del Po. Da lì, probabilmente agli ordini del generale Lamarmora, partecipa alla battaglia di Curtatone e si attesta sulla linea dell’Oglio (la guerra si sposterà nelle sue fasi finali allo Stelvio, dove però non sarà trasferito). Dopo la guerra prosegue la carriera militare percorrendo i gradi fino alla nomina a maggiore. È ricordato per l’invenzione del telemetro a doppio sestante, mai entrato nell’uso, ma di cui l’Istituto Geografico Militare possiede un esemplare. È padre di Enrico, celebre storico del diritto. Muore nel 1880 in seguito a una caduta da cavallo.