Famiglia fiorentina di antica nobiltà.
Cosimo (Firenze, 20 nov 1794 - Firenze, 5 mar 1865). Marchese, senatore dal 23 marzo 1860. Partecipò col Guerrazzi al movimento costituzionale nel 1831 e per questo fu messo al bando dalla Corte granducale. Si dedicò allora all'agricoltura, all'istituzione di asili e di casse di risparmio, collaborando al "Giornale agrario", di cui fu tra i fondatori (1827). Nel 1848 il Granduca lo richiamò, lo volle tutore dei suoi figli, Ministro dell'Interno e Presidente del Consiglio. Dal 1840 resse la Società dei Georgofili di Firenze; fu professore di agricoltura a Pisa nel 1849 e tra i promotori della Biblioteca Civile dell'Italiano. Nel 1859, per i suoi ideali patriottici e liberali, venne chiamato a far parte del governo provvisorio toscano come Ministro della Pubblica Istruzione. Dopo l'annessione, fu eletto deputato, ma l'elezione fu annullata per l'avvenuta sua nomina a senatore.
Luigi (Firenze, 27 apr 1824 - Scandicci, 6 mag 1909), figlio di Cosimo. Marchese, fu nominato senatore il 28 febbraio 1876 per il partito dei conservatori toscani. Non fu molto assiduo ai lavori del Senato. Nella sua città coprì cariche amministrative ed onorifiche; fu infatti direttore della Banca Toscana di Credito (dal 1863 al 1893) e Presidente dell'Accademia dei Georgofili a partire dal marzo 1871 fino alla morte. È autore di numerosissimi studi di agronomia e di economia agraria e di due importanti volumi sul padre Cosimo.
Carlo (Firenze, 5.11.1858 - 18.11.1918), figlio di Luigi. Marchese, deputato e senatore (26 gennaio 1910). Agronomo e sociologo, nella sua città fu assessore comunale e ricoprì altre cariche pubbliche. Diresse la "Rassegna di scienze sociali e politiche". Alla Camera sedette al centro destra, ma non partecipò mai attivamente ai lavori parlamentari.
Fiammetta. Figlia di Luigi, era amica di Pareto e dei Peruzzi.
Ridolfo (vedi).
Inoltre: Giulia e Lorenzo.
Nell'immagine: La cappella Ridolfi del 1885 al cimitero di San Miniato