Economista francese libero scambista. Dopo gli studi liceali a Rennes, si trasferì a Parigi, dove iniziò la sua collaborazione con varie testate giornalistiche di tendenza democratica e radicale, prima di divenire direttore del giornale "Le Siècle" (1892-1900) e redattore capo del "Journal des économistes".
Tra i fondatori della Lega dei Diritti dell'Uomo, svolse intensa attività politica, come consigliere municipale a Parigi (eletto nel 1874), deputato della Senna (1885) e Ministro dei Lavori pubblici nei governi di Tirard e Freycinet (dal 23 febbraio 1889 al 18 febbraio 1892).
Fu più volte condannato, sotto l'Impero e sotto la Repubblica, per i suoi attacchi al potere; in particolare, nel 1876 scontò sei mesi di reclusione per l'aspra campagna che condusse, in seno al consiglio municipale e tramite la stampa, contro la Prefettura di polizia.
Scrisse numerose opere di economia politica e scienze sociali: Etudes sur les doctrines sociales du christianisme (1873), La vérité sur l'Empire (1875), La science économique (1881), Scènes de l'enfer social. La Famille Pichot (1882), La morale e L'Organisation municipale de Paris et de Londres (1883), Lettres sur la politique coloniale (1885), L'impôt sur le revenu (1887), Les causes et les consequences de la guerre (1915). È anche autore di romanzi satirici, come Un fou (1883) e Un drôle (1884).
Pareto non mancò di rimproverare al Guyot la sua condotta contraddittoria quando questi, dopo aver dichiarato il suo dissenso nei confronti della sinistra nell'opera La comédie socialiste (1897), in varie occasioni ebbe poi modo di appoggiare, per motivi di opportunità politica, provvedimenti e leggi che contrastavano con le teorie liberali e liberiste di cui si dichiarava fautore: "Il Guyot vuole fare il liberale ed ora approva la legge che in Francia toglie di essere impiegato dello Stato a chi non è stato tre anni nelle scuole del governo, e quell'altra legge di privilegio pei sindacati operai! E le difende cogli argomenti precisi usati dai gesuiti. 'Ma - egli dice - ciò è opportuno e necessario pel mio partito!' E forse ha ragione come uomo pratico. Ma io sono un uomo teorico, non ho partito" (lettera a M. Pantaleoni del 21 novembre 1899, in V. Pareto, OC, t. 28.2, 1984, p. 282).
A proposito dell'influenza di Yves Guyot su Pareto cfr. F. Mornati, Gustave de Molinari e Yves Guyot nella formazione del pensiero paretiano fino al Cours d'économie politique, in Economia, sociologia e politica nell'opera di Vilfredo Pareto, a cura di C. Malandrino e R. Marchionatti, Firenze, Olschki, 2000, p. 247-271.