Geografo e pensatore politico di chiare simpatie democratiche e repubblicane. Dopo aver fondato, a soli vent'anni, l'Associazione del Libero Pensiero e il giornale "Il preludio", inizia un'intensa attività pubblicistica su altri periodici, da lui avviati o diretti a Cremona, Milano ("Rivista Repubblicana"), Napoli ("Pro patria").
Rientrato in Lombardia, si stabilisce per qualche tempo a Bergamo, prima di trasferirsi a Matera, dove assume l'incarico di Storia e geografia nel liceo locale. Continua la sua professione di insegnante, prima a Savona, città nella quale risiede fino al 1888, e poi a Bergamo dove ricopre la cattedra di Filosofia presso il Liceo di quella città. Dal 1887, per un triennio, dirige la rivista "Cuore e critica".
Esiliato in seguito ai moti del 1898, ripara in Svizzera e ritorna in Italia nel 1904. Dal 1907 al 1909 dirige il "Quotidiano repubblicano" e qualche anno più tardi la rivista "Emporium".
Pure essendo sempre stato pacifista, nel 1914 appoggia le idee interventiste in opposizione al militarismo degli Imperi centrali dalle pagine del foglio "L'Iniziativa" e nel manifesto Agli Italiani. Nello stesso anno si trasferisce di nuovo in Svizzera, dove rimane fino al 1921. In questo periodo dà alla luce i suoi migliori lavori di geografia e politica internazionale. Tornato definitivamente a Bergamo, prosegue la sua attività giornalista, pur tra le difficoltà dovute all'ostilità del governo fascista.
Negli ultimi anni della sua vita riprende la pubblicazione, iniziata nel 1901 con la Biblioteca rara, di opere inedite ed edite della prima metà del XIX secolo, unendovi nel 1925 anche la cura di una Biblioteca degli esuli italiani, comprendente scritti di Carlo Cattaneo e Giuseppe Ferrari.
Amico di Pareto, gli fece visita più di una volta a Losanna e Céligny. Gli ottimi rapporti tra i due sono attestati dalla corrispondenza epistolare (cfr. V. Pareto, 1973, poi OC, t. 19, 1975, ad indicem).