Avvocato fiorentino che rappresentò legalmente Pareto in Italia nella causa di separazione da Dina Bakounine dal maggio 1911 al gennaio 1912, dopo il ritiro di Pietro Cogliolo. Il suo nome fu suggerito dall'amico Pantaleoni.
Oratore apprezzato proveniente dalle file liberali, fece parte del partito popolare rappresentando la tenedenza centrista. Fu anche deputato in Parlamento nella XXV legislatura e consigliere comunale a Firenze.
Direttore di "Collezione fiorentina opuscoli" (1900-1926) e collaboratore del "Raccoglitore" di Firenze, di "Orti oricellari" e della prima serie della "Rassegna Nazionale".
Tra i suoi scritti: La discussione del Capitale. Otto conferenze popolari di diritto naturale ed economia politica (1905), La logica giudiziaria al XX secolo (1925), Maffeo Pantaleoni (1926), Vita di relazione : Prospetto di logica volgare (1928).