Tecnico napoletano autodidatta, ricoprì il ruolo di ispettore generale delle Ferrovie Meridionali per il settore delle costruzioni metalliche. Fu progettista e direttore dei lavori di costruzione di tutti i ponti della linea ferroviaria Napoli-Foggia e degli arditi viadotti della linea Bari-Taranto. In seguito fondò (1871) l'Impresa Industriale Italiana di Costruzioni Metalliche di Napoli (controllata dalla Banca Generale, vedi), di cui fu per 17 anni amministratore delegato Si distinse anche come brillante scrittore.
Di lui Pareto ebbe a scrivere: "Uno fra gli industriali italiani che meritatamente gode fama di essere peritissimo nell'arte delle costruzioni meccaniche, in cui a molti potrebbe essere maestro". Nonostante questa stima e ammirazione, Pareto lamentava comportamenti poco chiari da parte di C., accusato di non rispettare gli accordi che intercorrevano fra la sua Impresa e la Società delle Ferriere.
Per un profilo di C. si veda: L. De Rosa, Iniziativa e capitale straniero nell'industria metalmeccanica del Mezzogiorno. 1840-1904, Napoli, Giannini, 1968.
[Redazione della scheda provvisoria]