È il più noto esponente del movimento nazionalista italiano del primo Novecento.
Nel 1903, con Prezzolini (vedi) e Papini (vedi), fondò la rivista "Il Regno", nel 1910 l'Associazione Nazionalista Italiana e nel 1891, con Alfredo Rocco e Luigi Federzoni, il settimanale (quotidiano dal 1914) "L'Idea nazionale" (vedi).
Propose un nazionalismo come "concezione spiritualistica dell'esistenza umana", la cui azione, diretta al tempo stesso contro il liberalismo e il socialismo, si fonda su lotta, spiritualità, Stato ed è volta a sensibilizzare il popolo verso il riscatto dell'indipendenza nazionale e obiettivi "imperiali".
Nel 1922 Corradini venne eletto senatore, ma la sua presenza politica nel Fascismo ebbe scarsa importanza.
Si dedicò anche all'attività letteraria, subendo l'influsso di Gabriele D'Annunzio.
I suoi rapporti con Pareto iniziarono nel 1904 (cfr. V. Pareto, OC, t. 30, 1989, p. 434), continuarono con la collaborazione di Pareto a "Il Regno", praticamente regolare e senza soluzione di continuità tra il gennaio 1904 e l'ottobre 1906, con ben 16 articoli (cfr. G. Busino, Bibliographie…, in V. Pareto, OC, t. 20, 1975, p. 90-91), e durarono fino al 1919. Anche se Pareto non condivideva completamente la posizione dei tre animatori del periodico, ne apprezzava l'impegno energico e pieno di vigore: "A Florence on vient de fonder […] Il Regno […] êcrit par des personnes intellectuelles fort distinguées, pleines d'énergie et de vigueur , et d'humueur fort battailleuse. A vrai dire, je crois que l'arc trop tendu d'un côté est par eux trop tendu de l'autre, et que la vérité se trouve en un juste milieu. Mais il faut tenir compte du but qu'ils se proposent; ils n'ont nullement l'intention de faire une oeuvre scientifique, leur dessein est tout pratique; et en ce cas ils ont raison de suivre la voie qu'ils ont prise. On n'écoute que ceux qui crient; on ne suit que ceux qui savent tenir haut et ferme leur drapeau. Aux doctrines exagérées en un sens, il est souvent indispensable d'opposer des doctrines exagérées en un autre." [V. Pareto, Socialisme bourgeois, in "Gazette de Lausanne" (26 gen 1904), ora in Idem, OC, t. 6, 1984, p. 246-247].