Banchiere romano di nobili origini, era rappresentante dei Rotschild nello Stato Pontificio e finanziere di fiducia del papa Pio IX. Prossimo alla morte e senza eredi, volle che il suo patrimonio realizzasse un grande ospedale per i poveri, progetto che venne portato a compimento dalla vedova Giulia Cerasi di Colleredo.
Fu tra i soci fondatori della Società delle Ferriere Italiane e Presidente pro tempore del Consiglio di Amministrazione.
Nel 1875, quando la Banca del Popolo fu costretta a ritirare le proprie azioni nella Società per l'Industria del Ferro, rappresentò la Banca Generale nelle trattative con il Credito Mobiliare nel tentativo di riequilibrare le sorti delle ferriere del Valdarno.