Ingegnere, si dedicò dapprima a studi di geologia, per occuparsi in seguito di costruzioni ferroviarie e soprattutto di opere idrauliche.
In questo campo fu incaricato della realizzazione di importanti lavori, fra cui l'impianto di approvvigionamento dell'acqua potabile per la città di Firenze (1869) e la sistemazione del tronco urbano del Tevere a Roma (1871-1877). Ebbe inoltre parte al dibattito in merito alle principali opere pubbliche e al riassetto urbanistico di Roma capitale.
Nel 1870 venne eletto "Accademico onorario" del Collegio dei Professori della Reale Accademia delle Belle Arti di Firenze (cfr. C. Cresti, L. Zangheri, Architetti e ingegneri nella Toscana dell'Ottocento, Firenze, Uniedit, 1978, p. 45).
Il Canevari fu componente del Consiglio di Amministrazione della Società delle Ferriere dal 1886 al 1895. Nel 1887 concordò con Pareto sulla necessità di aumentare il capitale della Società. Nel giugno 1889 ebbe delega, insieme ad Allievi, per la firma dell'atto con cui la Società delle Ferriere fu autorizzata a revocare qualsiasi mandato di procura a favore di Pareto.
Cfr. Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960-, sub voce Canevari, Raffaele, a cura di G. Milano, v. 18 (1975), anche in pubbl. elettronica, url www.treccani.it/enciclopedia/raffaele-canevari_(Dizionario-Biografico)