Citato da Pareto come Baar, dal 1854 al 1893 fu direttore delle acciaierie tedesche Bochumer Verein, con cui la Società delle Ferriere era in contatto per il reperimento di tecnici specializzati da destinare alla direzione dello stabilimento di San Giovanni Valdarno. Grazie alla sua conduzione, la fabbrica di Bochum divenne uno dei colossi mondiali dell'industria metallurgica del tempo.
Fu anche consigliere comunale (dal 1863 al 1897) e Presidente della locale Camera di Commercio e Industria (dal 1872 al 1897).
Interlocutore del governo di Bismarck su questioni di politica sociale, nel 1881 elaborò un progetto per le assicurazioni contro gli infortuni di concerto con il Ministro del Commercio Theodor Hofmann.
Nel 1887, quando la Bochumer Verein stipulò un accordo con la Società Anonima Metallurgica Tardy e Benech, entrò nel Consiglio di Amministrazione di quest'ultima e vi rimase sino al fallimento nel 1890 (cfr. M. Penner, Dall'usina Tardy al grande stabilimento Tardy e Benech, in "Atti e memorie della Società Savonese di Storia Patria", n.s., v. 43 (2007), p. 398 e seg.).
Per un primo approfondimento su L. Baare cfr. Wikipedia. Die freie Enzyclopädie, 24 ott 2013, sub voce Louis Baare, pubbl. elettronica, url de.wikipedia.org/wiki/Louis_Baare.