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Giornalista, politico e docente universitario. Specializzato in materie economiche e finanziarie, ricoprì importanti ruoli come collaboratore economico del "Piccolo" di Trieste e come dirigente del gruppo nazionalista del partito irredentista adriatico. Allo scoppio della Prima Guerra mondiale si schierò tra gli interventisti attraverso un'intensa propaganda giornalistica e mettendosi a disposizione del governo. Fu delegato del Tesoro a Vienna durante le trattative per l'armistizio (1919) e membro della commissione interalleata per il finanziamento del relief all'Austria. Rappresentò l'Italia all'estero in molte occasioni. Fu direttore centrale del Credito italiano e fondò la Banca nazionale di Albania, di cui fu il primo presidente (1925).
Per questa sua intensa attività nel settore economico-finanziario fu nominato dal regime ministro plenipotenziario onorario.
Abbandonata la vita pubblica, si dedicò agli studi e all'insegnamento accademico presso l'Università Bocconi (1926-1931) e l'Università Cattolica di MIlano (dopo il 1931)
Nel 1912 ebbe una breve corrispondenza con Vilfredo Pareto per il progetto, mai realizzato, della seconda edizione del Cours.
Tra i suoi scritti: Il costo della vita, i salari e le paghe a Trieste nell'ultimo quarto di secolo (1911), L'economia del mondo prima, durante e dopo la guerra europea (1925), Gli svolgimenti monetari in Italia (1927), Corso di politica monetaria (1927), Il volto e l'anima della moneta (1930).
Bibliografia essenziale
Bibliografia essenziale: Wikipedia. L'enciclopedia libera, 20 ott 2012, sub voce Mario Alberti, pubbl. elettronica, url it.wikipedia.org/wiki/Mario_Alberti_(economista); Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960- , sub voce Alberti, Mario, a cura di L. Bulferetti, pubbl. elettronica, url www.treccani.it/enciclopedia/mario-alberti_(Dizionario-Biografico)/; L. De Secly, Vent'anni di storia economica, monetaria e finanziaria attraverso gli scritti di Mario Alberti, Bari, Società editrice tipografica, 1936.